10 consigli per evitare le truffe nei viaggi online

E’ vero che oggi è facile come non mai prenotare una vacanza o un alloggio online, è altrettanto vero che è facile come mai cadere vittima di una truffa.
Succede di tutto: case messe in affitto all’insaputa dei proprietari, altre addirittura inesistenti, sistemazioni dipinte come ville di lusso rivelatesi poi poco più che baracche….. e via cosi
La fregatura è dietro l’angolo, ma di solito per evitarla basta poco: la normale solita diffidenza prima di un acquisto che dovrebbe essere normale in ognuno di noi.

Basta seguire dei piccoli consigli e… non tenere gli occhi chiusi!

10 consigli per viaggi online sicuri

 

  1. Contatta telefonicamente la struttura. Se al recapito telefonico di riferimento non risponde mai nessuno, fate bene attenzione.
  2. Controlla sempre tutti gli estremi prima di fare un pagamento online. Se ti viene richiesto un pagamento con bonifico, verifica che l’IBAN sia dello stesso paese del titolare o dell’agenzia (basta controllare le prime due lettere del codice); se così non fosse, diffida. Ove possibile, preferisci sempre il pagamento tramite carta di credito o bonifico, metodi che garantiscono una migliore tracciabilità rispetto a carte prepagate o altri metodi.
  3. Non fidarti soltanto delle foto che vedi pubblicate sul sito, o quanto meno, non fartele bastare. Chiedi sempre qualche fotografia in più, sia degli interni che degli esterni e del panorama circostante dell’alloggio, dell’hotel o della struttura in generale.
  4. Verifica magari che queste strutture siano inserite nei principali circuiti di prenotazione online, accertandoti anche della data dell’iscrizione; difficilmente su portali come Booking e Tripadvisor troverai strutture inesistenti, specie se registrate da tempo.
  5. Accertati dell’identità del titolare del presunto annuncio o dell’offerta, chiedendo nome e cognome, numero di telefono sia cellulare che fisso, e fai qualche ricerca su internet; allo stesso modo, cerca su Google Maps l’indirizzo della struttura e verifica che essa esista realmente tramite street view o servizi similari. Se in qualunque modo dovesse tergiversare o perdere tempo, allora iniziate a sospettare.
  6. Diffida di strutture ricettive ed alloggi a prezzi stracciati a fronte di immagini e foto bellissime. E’ vero, la crisi c’è, ma il rapporto qualità prezzo deve sempre essere tenuto in considerazione: non pensate di aver trovato l’affare del secolo, potrebbe essere “un’altra cosa” del secolo…!
  7. Conserva sempre tutta la corrispondenza via email e/o i messaggi relativi alla contrattazione. E’ sempre una forma di tutela se le cose dovessero andare male.
    Chiedi sempre un contratto firmato per avere tutti i dati del titolare della struttura o dell’agenzia.
  8. Allo stesso modo, chiedi una copia del documento di identità da entrambi i lati. Se accampa scuse, soprattutto se usa la più classica delle scuse (“al momento sono in viaggio all’estero, ci risentiamo quando torno”), diffida.
  9. Non rivelare dati personali che non siano strettamente necessari per concludere la transazione.

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Fondamentale effettuare pagamenti senza cambiare sito

Nonostante i 6 milioni di annunci attivi disponibili a livello globale, su Booking i tentativi di truffa sono estremamente rari e un team di assistenza è disponibile 24 su 24 a supporto degli ospiti. Ma perché dunque il più famoso sito di home sharing è stato coinvolto dalla Polizia per redigere una guida online con le dritte per non sbagliare? Perché le frodi più comuni avvengono su altri siti ma il nome di Booking è utilizzato per adescare la potenziale vittima, perché è un marchio che trasmette fiducia.

Per questo è importante che sia i contatti tra host e guest sia i pagamenti avvengano sempre all’interno del sito o dell’applicazione stessi, come indicato dai termini di servizio. Booking infatti trattiene la somma al momento della prenotazione, riversandola al padrone di casa solamente 24 ore dopo l’avvenuto check-in.



In altre occasioni viene clonato con sorprendente pignoleria il sito web di un albergo, finendo così per mettere nei guai sia il cliente sia il legittimo proprietario dell’hotel: se ci sono, ad esempio, 30 camere a disposizione e qualcuno ha venduto un centinaio di prenotazioni per lo stesso periodo di vacanza, la situazione diventa esplosiva. Consigliabile, pertanto, fare ricorso a qualche applicazione come CopyScape in grado di rilevare eventuali parti copiate da un altro sito.

Piuttosto diffuso il metodo del phishing, cioè delle false email per fare delle prenotazioni altrettanto inesistenti. Il potenziale cliente da truffare si trova davanti l’esatta copia dell’intestazione di un vero sito per vacanze e l’importo da inviare per la prenotazione, sempre attraverso bonifico. Come sopra, insomma.

Quando la frode arriva da un hotel vero

Infine, non mancano purtroppo i casi di chi ha veramente una struttura ricettiva ma ‘gonfia’ i suoi servizi negli annunci online vendendo quello che non ha: il ristorante che sembra una mensa aziendale, la piscina dove l’acqua arriva poco sopra le caviglie, le escursioni che, casualmente, non si possono fare perché l’accompagnatore si è ammalato, le camere sporche, il soffione della doccia arrugginito, ecc. Il tutto ad un prezzo da 4 stelle.

In questi casi specifici che si può fare? Per sapere come difendersi dalle truffe in hotel e case per le vacanze, bisogna partire da quello che il Codice del turismo, cioè la legge, chiama ‘danno da vacanza rovinata’. La normativa prevede che quando c’è un inadempimento o un’inesatta esecuzione non di scarsa importanza delle prestazioni che formano oggetto del pacchetto turistico, il turista può chiedere, oltre ed al di là della risoluzione del contratto, un risarcimento del danno correlato al tempo di vacanza inutilmente trascorso ed all’irripetibilità dell’occasione perduta. Si tratta, quindi, di quei disservizi che trasformano un viaggio di relax e di piacere in un disagio continuo, come i casi che abbiamo elencato prima e che ledono l’interesse del turista di godere in modo pieno la vacanza che ha prenotato e che, in toto o in parte, ha pagato.



Quando e come richiedere rimborso e danni

Insomma, in questi casi la vacanza, invece di essere fonte di relax, diventa un vero e proprio incubo per il viaggiatore. Che ha dei diritti che può far rispettare in sede giuridica. Non a caso, la Cassazione ha stabilito che se un albergo non è nelle condizioni in cui è stato pubblicizzato sul catalogo e le fotografie non rendono l’effettiva situazione della struttura, al turista è dovuto il risarcimento del danno da parte del tour operator che ha organizzato il soggiorno.

Il risarcimento comprende non solo eventuali danni di natura economica (come, ad esempio, le spese sostenute per il soggiorno in un’altra struttura) ma anche il danno morale, per aver mandato in fumo un’occasione come quella di una vacanza, cui normalmente, oltre alle aspettative di divertimento, si legano anche quelle per il riposo e il recupero delle energie psicofisiche derivanti dall’attività lavorativa.